Lo strano caso di Giazira e di un romanzo politico
di Cristò
Incontro casualmente Cristiano Marti, ossia l’editore Giazira scritture, al Salone internazionale del libro di Torino. Mi viene incontro sorridente e quasi a braccia aperte e mi mette in mano un libro. «Questo è un romanzo politico. Capito? Un romanzo politico!», mi dice. La copertina mi piace subito. Prendo il libro e continuiamo a parlare. Allora gli faccio la domanda che ho sempre voluto fargli: «Perché Giazira?» e lui comincia a raccontarmi che all’inizio Giazira era un free-press di notizie false per cui Cristiano procurava sponsor e di cui curava, anche fisicamente, la distribuzione. Poi il primo libro, quasi per caso: i racconti scritti da bambini e ragazzi delle scuole di Mola di Bari. Subito dopo un’esperienza lavorativa a contatto con minori a rischio in un centro diurno di Noicattaro l’aveva reso consapevole che l’attenzione alle emergenze sociali e il racconto del territorio potevano essere i punti cardine dell’editore che, per la prima volta, capiva di essere diventato.
Intanto ci avviciniamo allo stand della Puglia del Salone e lui mi porta nella zona in cui sono esposti i suoi titoli. C’è la collana per bambini da cui prende un libro intitolato Io sono Milo «…che narra – mi dice – di un bambino che scopre di voler diventare una sirenetta. Tanto per capirci!». Poi c’è una collana, Divulgazioni, che raccoglie testi che raccontano in modo obliquo la nostra terra, come fa il libro Itinerari matematici in Puglia, e titoli di divulgazione dei diritti del lavoro. La collana Radici, invece è più esplicitamente dedicata a storie di promozione del patrimonio artistico e culturale pugliese. Vado via pieno di curiosità e sfoglio il libro che mi ha donato; si intitola Venite a prendere Tommaso Renise ed è scritto da Alessio degli Incerti. Lo leggo tutto nel viaggio di ritorno da Torino a Bari e penso che ha ragione Cristiano Marti: è un libro politico. È la storia di una famiglia e dei suoi sfratti, una storia di affitti e occupazioni, di lotta sgangherata per diritti sacrosanti. Un libro veramente politico, quindi, ma pervaso da un realismo magico che mi ricorda piacevolmente lo Shane Jones di Io sono febbraio e Daniel contro l’uragano. Bel colpo, Cristiano!
(Articolo tratto da la Repubblica)